giovedì 1 gennaio 2009

il capo...danno

il capodanno musulmano è passato senza il clangore dei festeggiamenti e quello del mondo cristiano si appresta a svanire nel fumo dei suoi botti celebrativi (non a caso detti "artificiali"). 
io lo passo con youssef davanti alla televisione, canale satellitare manara, di hezbollah. 
una specie di mtv che sciorina senza soluzione di continuità, invece di idiote canzoni hiphop e dimenamenti di culi, scene orribili di un popolo oppresso senza rispetto. 
immancabili le mie riflessioni di fine anno sul significato di termine di un periodo ed inizio del successivo.  
si potrebbe chiamarlo progresso, evoluzione, andare avanti, proseguire. invece è più opportuna, a mio parere la metafora dello sciacquone, ma non nel senso che qualcosa di turpe si allontana: siamo noi e il mondo a nostra immagine ciò che scende verso le fogne a velocità di caduta! 
e qual'è il centro di attrazione, il buco attraverso il quale scorrono i liquami indicibili della nostra umanità?
un pò dappertutto, si potrebbe dire pessimisticamente. 
io vedo lo sbocco di questo canale di scolo nel punto di maggiore frizione tra israele e la palestina (anacronistico chiamarla così, lo so): una regione che io identifico in gerusalemme, anche se in questo momento è in auge un posto distante appena 70 km. 
fa riflettere il fatto che una terra come questa, sacra a una quantità sterminata di ebrei, cristiani e musulmani, sia terreno di germinazione per la guerra che potrebbe scatenare la fine: il colpo di sciacquone finale
gerusalemme rappresenta il centro della spiritualità dell'uomo eppure non riesco ad identificarla anatomicamente con il cuore, con il cervello, con la coscienza dell'umanità... 
l'unica identificazione che ritengo plausibile è con il buco del culo. 
ecco, gerusalemme come il buco del culo dell'umanità intera, che lì compendia le sue nefandezze.  
e la spiritualità dell'uomo come le scoregge che in quel luogo trovano espressione. 
il tutto generato dalle tensioni di guerra tra due popoli che nella forma del saluto di tutti i giorni non fanno altro che augurarsi la pace: shalom, salam
non fa riflettere? 

ps 
o forse è solo che mi manca la dolcezza di melania...

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